Berlusconi indagato, poi condannato anche per reati assurdi, poi la sentenza, poi le ire del Pdl fino alle sue reali dimissioni. E intanto si parla e si riparla di Silvio Berlusconi e intanto il Paese va in rovina, subisce un altro e repentino aumento dell'Iva, statisticamente si riduce in povertà e recessione economica più di altri Paesi come Grecia e Spagna. Ma l'importante è parlare di Berlusconi. Occorre charire una volta per tutte invece che non siamo di certo noi sostenitori convinti liberali di Berlusconi a voler parlare di Silvio a tutti i costi come non siamo noi a volere a tutti i costi che il nostro leader indiscusso rimanga tale all'infinito. Noi liberali lo abbiamo sempre sostenuto come attualmente auspichiamo non tanto ad una sia rivincita e ad una sua presenza costante ma ad una rivincita della libertà, della democrazia, ad una sanatoria della giustizia che metta un pò di ordine nella fila italiane. Ed è quello che si auspica anche lo stesso accusato. Basterebbe soltanto cercare di capire e non pretendere di avere la ragione in mano. Il tutto per permettere che il nostro Paese rinasca e riparta quasi da zero. Utopia, ma meglio sperare piuttosto che sparare senza costrutto su un uomo che prima di essere un politico è un grande impreditore che con il proprio denaro ha creato un impero e una marea di posti di lavoro, ricchezza e produttività. Ma tutto questo viene meno per la maggioranza del Paese che si occupa più di volere mettere alla gogna una tale persona piuttosto che pensare al benessere comune. Meglio essere finti perbenisti che pensare alle cose pratiche ed alle esigenze reali e necessarie del cittadino comune. Questo dall'alto. Dal basso, dalla cittadinanza mi aspetterei grinta, uno scatto di dignità e una voglia di farsi sentire ragionando con la propria testa e non facendosi condizionare da chi ci porta sulla cattiva strada.
Roberta Bartolini

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