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venerdì 24 agosto 2012

"PolentOne" e amore per le tradizioni di sapore italiano: come far vincere il Made in Italy nel settore dei "take away"

 
Apprendo del grande successo ottenuto dai "PolentOne", punti "take away" di polenta nel bresciano e nel bergamasco, ma ora un pò in tutta la Lombardia da parte di Marco Pirovano, l'inventore geniale di punti ristoro a base di polenta cucinata in tutti i modi grazie alla propria natura neutra. Infatti, la polenta è un alimento abbastanza nutriente ma leggero in quanto viene smaltito in breve tempo e che, partendo dalla sua base neutra, può essere farcita e condita in tutti i modi possibili a partire dal semplice olio, al formaggio parmigiano o ad altri formaggi più morbidi per arrivare ai condimenti più sostanziosi ed ai sughi semplici o elaborati per giungere anche alla polenta dolce, magari con la nutella.
Mi vengono subito in mente, per fare un paragone, le crepes salate o dolci (crèpes e/o galettes francesi) oppure i "gauffres" del Belgio che possono essere salati o sucrés (dolci). Ebbene, Marco Pirovano, un giovane promettente che dalle arti marziali è passato alla cucina - e che cucina tradizionale lombarda! - ha scoperto l'uovo di colombo in quanto in effetti non ha fatto altro che proporre una ricetta semplice e rinomata, tipica della sua regione, la Lombardia, ma l'ha fatto proprio lui e nessun altro con l'intento di portare l'attenzione non solo dei lombardi su un piatto ed elemento della cucina tradizionale, in barba al pullulare di una plettora di cibi stranieri, esotici, etnici. Infatti, è noto come in tutta Italia, nella misura in cui il fenomeno dell'immigrazione è in crescita sempre maggiore, nascano negozi alimentari corrispondenti alle varie etnie. E i "take away" costituiscono un elemento molto importante soprattutto al giorno d'oggi in cui vige la corsa al tempo, la fretta anche nel consumare un pasto veloce nell'ora di pausa di lavoro. Marco Pirovano allora si è domandato cosa potesse contrastare i "take away" stranieri menzionati. I suoi numerosi soggiorni all'estero gli hanno aperto un mondo di immaginazone e soprattutto lo hanno fatto innamorare sempre più della sua terra.  I suoi "take away" a base di polenta fumante sottoforma di piatto unico hanno fatto scalpore e hanno ottenuto finora un grande successo al punto che oramai il PolentOne sta divenendo un PolentFive e cosi via ogni volta che viene aperto un nuovo point di polenta nostrana.
Deve essere una soddisfazione immensa riuscire a sfondare proponendo un prodotto autoctono che possa contribuire a riportare la voglia di parteggiare per un qualcosa di tipico del nostro Pese senza dover scomodare cibi etnici di cui non si sa neppure l'origine, né se si tratta di alimenti igienici e controllati. Addirittura si pensi ai kebab fatti a base di carne Halal, con tutta una procedura che non pare essere legale, almeno in Italia, in quanto si tratta di una procedura che si attiene a determinati riti, quelli correlati al taglio della carne quando gli animali sono ancora vivi. Solo a questo pensiero, fosse per la sottoscritta, non esisterebbe più alcun "take away" di kebab.
Abbiamo la fortuna di avere una ricchezza infinita a livello di prodotti alimentari corrispondenti ad ogni regione italiana. Approfittiamone, godiamo di questa bella realtà ed esportiamola se è il caso.
Sarà questo un tassello ulteriore per amare il nostro Paese e sentire un maggiore senso di nazionalismo che al momento ci manca alla grande. Mi auguro solo che il successo di Marco Pirovano e dei suoi PolentOne prosegua e che possa sbarcare anche in altre regioni italiane in modo da far vincere il Made in Italy anche nel settore dei take away.
 
Roberta Bartolini
 
 

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